La Data
Una scelta importante .... eterna!
“Di Venere e di Marte né ci si sposa né si parte”: il martedì è il giorno del dio della guerra, Marte, mentre il venerdì, per tradizione, è quello in cui vennero creati gli spiriti maligni. Solo in Norvegia il venerdì è un giorno nel quale vengono celebrati molti matrimoni, considerato particolarmente fortunato poiché sotto la protezione della dea dell’amore e della bellezza, Venere. Per quanto riguarda gli altri giorni della settimana, il lunedì e il mercoledì sono considerati di buon auspicio per la salute e la fortuna, il giovedì recherebbe dispiaceri alla sposa, mentre il sabato è considerato giorno di cattivo augurio.
Uff... ma noi non siamo superstiziosi... abbiamo scelto il sabato perchè solitamente il giorno dopo non si lavora e quindi si può festeggiare tranquillamente, senza preoccuparsi della sveglia
Sembra che sia fondamentale anche la scelta del MESE in cui sposarsi:
gennaio: per esempio, è mese che porta affetto, gentilezza a fedeltà;
febbraio: epoca degli amori e degli accoppiamenti, è il mese migliore per prendere la fatale decisione;
marzo: promette sia gioia che pene;
aprile: invece promette soltanto gioie;
maggio: non va scelto per nessuna ragione ("la sposa maiulina nun si godi la curtina" …. e che vor dì??? boh! Sti dialetti);
giugno: gli sposi avranno la fortuna di viaggiare molto, per terra e per mare ed è anche il mese dedicato a Giunone, la dea che protegge l'amore e le nozze;
luglio: annuncia fatiche e lavoro per guadagnarsi la vita;
agosto: assicura che la vita sarà ricca di cambiamenti;
settembre: coprirà gli sposi di ricchezze e allegria;
ottobre: vuol dire molto amore, ma il denaro stenterà ad arrivare;
novembre: porta felicità;
la neve di dicembre assicura alla coppia amore eterno.
Ma in realtà come abbiamo scelto questa data? Come tutte le coppie innamorate si sogna QUEL giorno (Francesco comunque è sempre stato chiaro con me “Scopo matrimonio... no perditempo!!!”) e fissato com'era (e come E') con le Vespe mi disse che gli sarebbe piaciuto GIUGNO “sai che bello? Ti mando a prendere con la Vespa Calessino” ed io pensavo.. “bello che? Ore e ore al parrucco, dall'alba, per poi arrivare in chiesa spettinata? vabbè... ma tu non puoi capire, hai litigato col parrucchiere troppi anni fa”. Anche se era un modo per chiacchierare mi mise il pensiero in testa e cominciai a cercare un Santo sul calendario a cui affidare quella futura giornata. Me ne piacquero un paio a Maggio e il discorso finì là, Maggio non lo convinceva per niente. Quando decidemmo di sposarci pensammo di farlo prima che io iniziassi la stagione lavorativa ed allora tutto venne spostato a Marzo. Scegliemmo pure la data (mi stava simpatico San Adriano... avendo un Adriana in famiglia.. visto mai!) Tutti contenti andammo a parlare con Pietro …Ma chi si sposa a Marzo? Chissà pure se sta aperto! E invece... aveva 3 mesi completamente liberi... ma NON quel giorno, che colpo! Tristi tristi ritornammo a casa a riflettere, con calendario alla mano, guardando su Febbraio e Gennaio ( a Marzo inizia la Quaresima e non si poteva fare)
San Cesario … San Mansueto …. Sant'Eulalia ….. EULALIA???? Che nome fantastico! L'avevo sentito tante volte quando vivevo in Spagna, mi è sempre piaciuto questo nome, così particolare ma molto dolce allo stesso tempo... ultimamente piace tanto anche a Francesco. E fu colpo di fulmine, Sant'Eulalia sarà la nostra madrina. Eravamo felicissimi. Francesco mi da un bacetto emozionato, avevamo la nostra data “Ci pensi Ale? Ci sveglieremo insieme il giorno di san Valentino!” non c'avevo pensato … lacrime di gioia... che romantico lo sposo mio!
Per sapere..... chi è Santa Eulalia?
Il martirio di Sant'Eulalia avvenne a Mérida, in Spagna, durante la persecuzione di Diocleziano, nell'inverno del 304. Eulalia, la " santa bambina ", a cui la tradizione attribuisce l'età di dodici anni, era di famiglia cristiana, ed era stata nascosta dai parenti in una casa di campagna, lontana dalla città e dai pericoli della persecuzione.
Ma la fanciulla cristiana non accettò quella pavida sicurezza. Fuggì di casa, attraversò la campagna gelata, e a piedi scalzi, lacerati dal gelo, giunse in città e si presentò al tribunale. Eulalia, in greco, significava " dalla bella parola ". Ma le parole della fanciulla non furono varie né adorne. Pronunziò anzi una parola sola, fermissima e definitiva: la parola " credo ". Nel tribunale dei persecutori, quella parola echeggiò come una bestemmia.
L'adolescente spagnola fu posta così alla più crudele delle torture. Il suo corpo, acerbo di anni e livido per il freddo, fu straziato con ferri e uncini. Il petto e i fianchi furono mutilati e tormentati, gli arti amputati. Sulla sua pelle di neve corsero rivoli di sangue.
Non sorprende che il racconto del suo martirio, sempre più colorito dal passare del tempo, abbia commosso, in Spagna, secoli di fedeli, e ispirato generazioni di poeti, dai più antichi ai contemporanei.
E questi raccontano come, alla morte di Eulalia, asfissiata su un braciere, dal rosso nido della sua bocca s'alzasse a volo una candida colomba, portando altissima l'anima immacolata della fanciulla.
E bianca sarà poi la neve che coprirà pietosa il corpo della Martire, gettato in abbandono; bianchi saranno i fiori che prodigiosamente, d'inverno, sbocceranno sulla sua sepoltura. Bianca, finalmente, sarà la chiesa che si leverà sulle sue reliquie.
Perciò, in Spagna, nella poetica e quasi sensuale fantasia del popolo devoto, Sant'Eulalia è la Martire tutta bianca, macchiata di rosso, detta anche “tenero fiore di Merida” un fiore bianco macchiato di rosso: due colori netti e insostituibili, quello della purezza e dell'innocenza, quello dell'amore e del sangue, tra i tanti che compongono l'arcobaleno della santità.
Sarà uno spagnolo, un poeta come Federico Garcia Lorca, a parlare con commosso affetto della Santa forse più popolare e più commovente di Spagna:
Nel gemere, la santa bambina
Spezza il cristallo delle coppe.
La ruota affila coltelli
E uncini di curva acuta.
Un flotto di vene verdi
Sboccia dalla sua gola.
Per terra, ormai senza guida,
Soltanto le sue mani tagliate
Che ancora possono incrociarsi .
In tenue preghiera decapitata.
Sicuramente una storia triste, ma dobbiamo pensare a quanto era grande la fede di questa bambina. “Credo” …. una sola parola … dovremmo dirla, e viverla, più spesso anche noi.
La scelta del giorno......
“Di Venere e di Marte né ci si sposa né si parte”: il martedì è il giorno del dio della guerra, Marte, mentre il venerdì, per tradizione, è quello in cui vennero creati gli spiriti maligni. Solo in Norvegia il venerdì è un giorno nel quale vengono celebrati molti matrimoni, considerato particolarmente fortunato poiché sotto la protezione della dea dell’amore e della bellezza, Venere. Per quanto riguarda gli altri giorni della settimana, il lunedì e il mercoledì sono considerati di buon auspicio per la salute e la fortuna, il giovedì recherebbe dispiaceri alla sposa, mentre il sabato è considerato giorno di cattivo augurio.
Uff.. ma noi non siamo superstiziosi, abbiamo scelto il sabato perché solitamente il giorno dopo non si lavora e quindi si può festeggiare tranquillamente, senza preoccuparsi della sveglia
Sembra che sia fondamentale anche la scelta del MESE in cui sposarsi:
gennaio: per esempio, è mese che porta affetto, gentilezza a fedeltà;
febbraio: epoca degli amori e degli accoppiamenti, è il mese migliore per prendere la fatale decisione;
marzo: promette sia gioia che pene;
aprile: invece promette soltanto gioie;
maggio: non va scelto per nessuna ragione ("la sposa maiulina nun si godi la curtina" …. e che vor dì??? boh! Sti dialetti);
giugno: gli sposi avranno la fortuna di viaggiare molto, per terra e per mare ed è anche il mese dedicato a Giunone, la dea che protegge l'amore e le nozze;
luglio: annuncia fatiche e lavoro per guadagnarsi la vita;
agosto: assicura che la vita sarà ricca di cambiamenti;
settembre: coprirà gli sposi di ricchezze e allegria;
ottobre: vuol dire molto amore, ma il denaro stenterà ad arrivare;
novembre: porta felicità;
la neve di dicembre assicura alla coppia amore eterno.
Meno male... la scelta del mese c'è andata meglio di quella del giorno!!
Ma in realtà come abbiamo scelto questa data?
Come tutte le coppie innamorate si sogna QUEL giorno (Francesco comunque è sempre stato chiaro con me “Scopo matrimonio... no perditempo!!!”) e fissato com'era (e come E') con le Vespe mi disse che gli sarebbe piaciuto GIUGNO “sai che bello? Ti mando a prendere con la Vespa Calessino” ed io pensavo.. “bello che? Ore e ore al parrucco, dall'alba, per poi arrivare in chiesa spettinata? vabbè... ma tu non puoi capire, hai litigato col parrucchiere troppi anni fa”.
Anche se era un modo per chiacchierare mi mise il pensiero in testa e cominciai a cercare un Santo sul calendario a cui affidare quella futura giornata. Me ne piacquero un paio a Maggio e il discorso finì là, Maggio non lo convinceva per niente.
Quando decidemmo di sposarci pensammo di farlo prima che io iniziassi la stagione lavorativa ed allora tutto venne spostato a Marzo. Scegliemmo pure la data (mi stava simpatico San Adriano... avendo un Adriana in famiglia.. visto mai!) Tutti contenti andammo a parlare con Pietro …Ma chi si sposa a Marzo? Chissà pure se sta aperto! E invece... aveva 3 mesi completamente liberi... ma NON quel giorno, che colpo! Tristi tristi ritornammo a casa a riflettere, con calendario alla mano, guardando su Febbraio e Gennaio ( a Marzo inizia la Quaresima e non si poteva fare)
San Cesario … San Mansueto …. Sant'Eulalia ….. EULALIA???? Che nome fantastico! L'avevo sentito tante volte quando vivevo in Spagna, mi è sempre piaciuto questo nome, così particolare ma molto dolce allo stesso tempo... ultimamente piace tanto anche a Francesco.
E fu colpo di fulmine, Sant'Eulalia sarà la nostra madrina.
Eravamo felicissimi. Francesco mi da un bacetto emozionato, avevamo la nostra data “Ci pensi Ale? Ci sveglieremo insieme il giorno di san Valentino!” non c'avevo pensato … lacrime di gioia... che romantico mio marito!
Chi è Santa Eulalia?
Il martirio di Sant'Eulalia avvenne a Mérida, in Spagna, durante la persecuzione di Diocleziano, nell'inverno del 304. Eulalia, la " santa bambina ", a cui la tradizione attribuisce l'età di dodici anni, era di famiglia cristiana, ed era stata nascosta dai parenti in una casa di campagna, lontana dalla città e dai pericoli della persecuzione.
Ma la fanciulla cristiana non accettò quella pavida sicurezza. Fuggì di casa, attraversò la campagna gelata, e a piedi scalzi, lacerati dal gelo, giunse in città e si presentò al tribunale. Eulalia, in greco, significava " dalla bella parola ". Ma le parole della fanciulla non furono varie né adorne. Pronunziò anzi una parola sola, fermissima e definitiva: la parola " credo ". Nel tribunale dei persecutori, quella parola echeggiò come una bestemmia.
L'adolescente spagnola fu posta così alla più crudele delle torture. Il suo corpo, acerbo di anni e livido per il freddo, fu straziato con ferri e uncini. Il petto e i fianchi furono mutilati e tormentati, gli arti amputati. Sulla sua pelle di neve corsero rivoli di sangue.
Non sorprende che il racconto del suo martirio, sempre più colorito dal passare del tempo, abbia commosso, in Spagna, secoli di fedeli, e ispirato generazioni di poeti, dai più antichi ai contemporanei.
E questi raccontano come, alla morte di Eulalia, asfissiata su un braciere, dal rosso nido della sua bocca s'alzasse a volo una candida colomba, portando altissima l'anima immacolata della fanciulla.
E bianca sarà poi la neve che coprirà pietosa il corpo della Martire, gettato in abbandono; bianchi saranno i fiori che prodigiosamente, d'inverno, sbocceranno sulla sua sepoltura. Bianca, finalmente, sarà la chiesa che si leverà sulle sue reliquie.
Perciò, in Spagna, nella poetica e quasi sensuale fantasia del popolo devoto, Sant'Eulalia è la Martire tutta bianca, macchiata di rosso, detta anche “tenero fiore di Merida” un fiore bianco macchiato di rosso: due colori netti e insostituibili, quello della purezza e dell'innocenza, quello dell'amore e del sangue, tra i tanti che compongono l'arcobaleno della santità.
Sarà uno spagnolo, un poeta come Federico Garcia Lorca, a parlare con commosso affetto della Santa forse più popolare e più commovente di Spagna:
Nel gemere, la santa bambina
Spezza il cristallo delle coppe.
La ruota affila coltelli
E uncini di curva acuta.
Un flotto di vene verdi
Sboccia dalla sua gola.
Per terra, ormai senza guida,
Soltanto le sue mani tagliate
Che ancora possono incrociarsi .
In tenue preghiera decapitata.
Sicuramente una storia triste, ma se pensiamo a quanto era grande la fede di questa bambina.
“Credo” …. una sola parola … dovremmo dirla, e viverla, più spesso anche noi.